L’autismo è una condizione che dura per tutta la vita. Può variare in maniera molto significativa da
individuo a individuo, ma, di fatto, viene mantenuta sostanzialmente stabile la sintomatologia
caratteristica della sindrome. Quindi, dura per tutta la vita e non si trasforma in qualcosa d’altro.
Malgrado questa sia la realtà che caratterizza la gran parte delle persone con autismo che avanzano
con l’età, si fa ancora molta fatica ad uscire dalla dimensione dell’infantile, per sviluppare quella
del progetto di vita. Alle enunciazioni di principio orientate in questa direzione, spesso non fanno
seguito concrete azioni di supporto indirizzate alla persona e alla sua famiglia: si è portati a vedere
una serie di storie amputate della loro proiezione nel futuro; si può riconoscere il loro passato e
l’attualità e vedere il futuro nel segno, moltiplicato proporzionalmente, della impossibilità
(Canevaro, 1986).
In questo contributo prendo in considerazione alcuni aspetti centrali che caratterizzano la situazione
delle persone con autismo di età adulta, con il duplice obiettivo di presentare lo stato dell’arte della
ricerca in questo ambito e di definire concrete linee operative per l’intervento. In particolare mi
soffermo su:
– le ripercussioni connesse all’avanzamento d’età nelle persone con autismo;
– il concetto di qualità della vita, che rappresenta l’obiettivo di riferimento di ogni azione di
sostegno, in qualunque contesto venga messa in atto;
– le caratteristiche dell’intervento abilitativo per la persona con autismo di età avanzata.
AUTISMO IN ETA’ ADULTA – Lucio Cottini