La probabilità che il bambino riceva la diagnosi può aumentare dell’87%
In uno studio pubblicato su Jama Pediatrics un gruppo di ricercatori guidato da Anick Bérard, esperta dell’Università di Montréal (Canada), ha scoperto che assumere antidepressivi durante il secondo o il terzo trimestre di gravidanza può aumentare dell’87% il rischio che il bambino sviluppi una forma di autismo. I farmaci parsi più pericolosi sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), molecole molto utilizzate nel trattamento della depressione. Data la diffusione elevata dell’impiego degli antidepressivi, secondo Bérard “scoprire gli effetti di questi farmaci è una priorità per la salute pubblica”.
Lo studio. Bérard e colleghi hanno analizzato i dati relativi a quasi 145.500 gravidanze, studiandole dal loro inizio fino al decimo anno di età del bambino. Le informazioni utilizzate includevano l’assunzione di antidepressivi da parte della madre; in particolare, le donne sono state classificate come “esposte agli antidepressivi” quando avevano ricevuto almeno una prescrizione di antidepressivi durante il secondo o il terzo trimestre di gestazione. “Questo periodo – spiega Bérard – è stato scelto in quanto lo sviluppo critico del cervello del bambino avviene in questo momento”. Le diagnosi di autismo sono state invece ricercate nei registri degli ospedali; i ricercatori hanno preso in considerazione sia quelle indicate come autismo nell’infanzia, sia quelle di autismo atipico, sindrome di Asperger e disturbo pervasivo dello sviluppo. “Abbiamo cercato un’associazione statistica fra i due gruppi [di madri] – spiega Bérard – e ne abbiamo trovata una molto significativa: un aumento del rischio dell’87%”.
Le conclusioni. “Il nostro studio ha stabilito che assumere antidepressivi durante il secondo o il terzo trimestre di gravidanza arriva quasi a duplicare il rischio che il bambino riceva una diagnosi di autismo entro i 7 anni di età, soprattutto se la madre assume inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina”. La scoperta è tanto più importante quanto più si tiene in considerazione il fatto che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la depressione diventerà la seconda causa di decesso entro il 2020 e che attualmente tra il 6 e il 10% delle donne incinte assume antidepressivi. I fattori di rischio per l’autismo sono però anche altri. “Alcuni studi hanno dimostrato che sia la genetica che l’ambiente possono giocare un ruolo”, spiega Bérard. Altri elementi influenti sono l’età della futura mamma e alcuni fattori socio-economici, ma gli autori di questo studio sono riusciti a tenerli tutti in considerazione. Sul legame con l’assunzione di antidepressivi sembrano quindi rimanere ben pochi dubbi.
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di Silvia Soligon (17/12/2015)