L’accentuata sensibilità, presupposto fondamentale per l’inesauribile ricerca sul senso della vita, gli fa anelare un mondo depurato dal superfluo ed emancipato dalla frenesia della quotidianità. Proprio quale antidoto agli eccessi dell’esistenza, Michele , 28 anni, si lascia trasportare, con regolarità, da “Zen e l’arte del relax”, un cofanetto di musica distensiva il cui ascolto non può prescindere dall’esecuzione di esercizi per la cura del corpo e dello spirito. L’accecante illuminazione, il calore sfibrante, il freddo pungente, i rumori assordanti, l’insistente trillo del telefono costituiscono, infatti, alcune delle insidie per Michele, che ritrova il suo io nel disegno. L’indole di Michele, comunque socievole, gli consente di godere della compagnia di alcuni amici i cui nomi Angelo, Salvo, Melania, Stefano, Jonathan sembrano anelli di una preziosa catena. Tra i suoi interessi rientra anche il cinema dove, spesso, si reca per prendere visione di esilaranti commedie, di film d’avventura la cui esposizione al pericolo deve essere, però, misurata. A mandarlo in brodo di giuggiole sono, poi, le trasposizioni cinematografiche dei romanzi, ancor più se romantici. Pur ritenendosi troppo realista per affidare il corso della sua vita esclusivamente al favore della sorte, a un evento miracoloso, o per nutrirsi soltanto di speranza, conta, comunque, su talune opportunità adesso insperate. “Attualmente, la vita – dice – mi offre traiettorie già tracciate – una sosta all’edicola per l’acquisto di riviste, un’altra al supermercato per l’acquisto di certi alimenti – . Certamente, mi piacerebbe lavorare. Visto che la cultura giapponese mi affascina, volerei nella capitale, per imparare a realizzare i disegni dei cartoni animati, che vedo di buon grado, e dei fumetti di cui sono un divoratore: Dragon Ball, One piece, Narutio, Toriko, Fairytail, One Punchman”. E, poi, Michele, che nel suo ambiente familiare si sente molto amato, sogna, comunque, una vita di coppia. Gli piacerebbe innamorarsi di una ragazza come Nana Komatsu, una delle protagoniste assieme a Nana Osaki, del manga “Nana” che, ambientato nel Giappone contemporaneo, presenta le vicende di due ragazze ventenni accomunate dallo stesso nome e dalla decisione di trasferirsi a Tokyo. Le aspirazioni di Michele oltrepassando la sfera personale, sono volte, comunque, al raggiungimento di un benessere cosmico: “Se avessi la bacchetta magica – dice – realizzerei un mondo senza guerre, malvagità, malizia, odio. Troppo spesso gli uomini sono meschini verso i propri simili: quante persone violentate nella psiche e nel corpo, quante creature uccise barbaramente per soddisfare un inspiegabile senso di vendetta. Gli esseri umani sono crudeli anche verso gli animali, di cui vanno a caccia per acquisire ulteriori trofei, o che squartano, cucinano per soddisfare il loro palato. Dopo quella volta in cui esposto in una macelleria vidi un coniglio a testa in giù, scuoiato e grondante di sangue, ho deciso di diventare vegetariano.” Michele, infine, quasi per rifarsi dell’empietà di certe persone, che non perdono occasione per deriderlo, dichiara: “ Nel profondo del mio essere – dice – mi sento figlio della Madonna e di Dio che, sempre indulgenti, guardano gli uomini con pietà, compassione e infinita dolcezza.”
Lucia Corsale